Agguato in Afghanistan, quattro italiani uccisi

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    Vittime di un'imboscata al ritorno di una missione gia' attaccata ieri. A lpini prossimi al rientro in Italia, erano di Francofonte (Siracusa), Patu' (Lecce), Alghero (Sassari), Pisa. Il ferito e' di Pescina (L'Aquila). Il blindato 'Lince' sul quale si trovavano i soldati, e' stato distrutto. L'attentato nel distretto di Gulistan, uno dei tre passati sotto responsabilita' italiana. Il presidente Napolitano: interprete del cordoglio del Paese. Berlusconi: dolore per tragica notizia

    ROMA - I quattro militari italiani uccisi oggi in Afghanistan sarebbero stati vittime di una imboscata al ritorno di una missione mentre si trovavano nella valle del Gulistan nella provincia di Farah. Ci sarebbe stato sia un attacco con colpi di arma da fuoco,sia l'esplosione di un ordigno. Sarebbero gravi le condizioni del militare italiano ferito nell'attentato di oggi in Afghanistan in cui sono morti quattro suoi commilitoni. Il militare avrebbe riportato numerosi traumi di vario genere; e' stato "immediatamente evacuato con elicotteri di Isaf", la missione della Nato, spiegano al comando del contingente e portato nella base di Delaram. Potrebbe pero' essere trasferito nell'ospedale americano di Farah

    Le quattro vittime erano a bordo del Lince, in servizio di scorta a un convoglio di 70 camion civili. Gli automezzi rientravano verso ovest dopo aver trasportato materiali per l'allestimento della base operativa avanzata di Gulistan, denominata Ice. L'attentato e' avvenuto a circa 200 chilometri a est di Farah, al confine con l'Helmand. Si tratta di uno dei tre distretti di cui solo di recente e' stata affidata la responsabilita' ai militari italiani.

    Sono tutti alpini del 7/o reggimento di Belluno. Il reparto dei cinque, secondo quanto si e' appreso, si trovava gia' da mesi in Afghanistan ed e' prossimo al rientro in Italia.

    LE VITTIME


    Erano tutti in forza al 7/o reggimento alpini di stanza a Belluno, inquadrato nella brigata Julia, i 5 militari coinvolti nell'esplosione che ha investito un blindato Lince alle 9.45 locali, nel distretto di Gulistan. Nello scoppio hanno perso la vita il primo caporal maggiore Gianmarco Manca (nato ad Alghero il 24 settembre 1978); il primo caporal maggiore Francesco Vannozzi (nato a Pisa il 27 marzo 1984); il primo caporal maggiore Sebastiano Ville (nato a Lentini, provincia di Siracusa, il 17 settembre 1983) e il caporal maggiore Marco Pedone (nato a Gagliano del Capo, in provincia di Lecce, il 14 aprile 1987). Il militare rimasto ferito e' il caporal maggiore scelto Luca Cornacchia (nato a Pescina, in provincia dell'Aquila, il 18 marzo 1979), il quale "e' cosciente, ha riportato ferite a un piede e traumi da esplosione ma non e' in pericolo di vita".

    LIEVI ESCORIAZIONI PER UN SESTO ALPINO - Anche un sesto alpino e' rimasto coinvolto nell'imboscata in Afghanistan nella quale sono oggi morti quattro suoi commilitoni ed un altro e' rimasto gravemente ferito: ha riportato solo lievi escoriazioni a una gamba. Si tratta di Michele Miccoli, di 28 anni, nato ad Aradeo e residente a Belluno, sede del settimo Reggimento Alpini. La notizia e' stata confermata ai giornalisti dai genitori del militare, rassicurati per telefono dal proprio congiunto. Miccoli ha riferito, in una breve conversazione, di stare bene e che si trovava a bordo di un automezzo che seguiva quello saltato in aria.

    ORDIGNO POTENTISSIMO, IL BLINDATO E' DISTRUTTO - Sarebbe stato un potentissimo 'Ied', un ordigno esplosivo improvvisato, a provocare la morte dei quattro militari italiani in Afghanistan. L'ordigno, rudimentale ma potentissimo, avrebbe investito in pieno un blindato 'Lince', che questa volta - a differenza di molte altre - non ha retto all'urto. Il mezzo, sul quale sembra viaggiassero tutti e quattro i militari uccisi e il ferito, e' andato distrutto. All'esplosione sarebbero anche seguiti colpi di arma da fuoco.

    COMANDO ITALIANO, ESPLOSIONE E SCONTRO A FUOCO INSORTI MESSI IN FUGA - Una esplosione alla quale e' seguito uno scontro a fuoco durante il quale i militari italiani hanno "messo in fuga gli aggressori": e' la prima ricostruzione dell'attentato di oggi in Afghanistan, secondo il comando del contingente italiano ad Herat.

    LA RUSSA, CONVOGLIO GIA' ATTACCATO IERI - Il convoglio di 70 mezzi, di cui faceva parte il Lince oggetto di un attacco oggi in Afghanistan che e' costato la vita a quattro militari italiani e il ferimento grave ad un quinto, ''era gia' stato attaccato con armi leggere nella giornata di ieri'' quando era stato colpito un mezzo pero' statunitense. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Il Lince dell'Esercito italiano, che si trovava al centro di un convoglio per il trasporto di elementi logistici, e' stato colpito ''a 200 chilometri ad est della citta' di Farah, nella zona sud ai confini della zona di competenza dei militari americani e inglesi''.

    NAPOLITANO, INTERPRETE CORDOGLIO PAESE. PROFONDA COMMOZIONE PER UCCISIONE MILITARI ITALIANI - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ''appresa con profonda commozione la notizia del gravissimo attentato in cui hanno perso la vita quattro militari italiani impegnati nella missione internazionale per la pace e la stabilita' in Afghanistan - rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese - esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari dei caduti''. Lo rende noto il Quirinale in un comunicato.

    BERLUSCONI, DOLORE PER TRAGICA NOTIZIA. GRATI A TUTTI NOSTRI SOLDATI, VICINO A FAMIGLIE - ''Ho appreso con dolore la notizia deltragico agguato ai nostri ragazzi impegnati a riportare la pacein Afghanistan. Siamo vicini alle loro famiglie come lo sono, nesono sicuro, tutti gli italiani. Attendo con trepidazionenotizie sull'altro nostro militare ferito. Siamo grati a tutti isoldati italiani che, nelle diverse missioni in tante parti delmondo, consentono al nostro paese di mantenere i suoi impegniinternazionali a favore della pace e contro ogni forma diterrorismo". Lo afferma il presidente del Consiglio SilvioBerlusconi.

    ''Purtroppo queste tragedie si ripetono spesso e noi ora stiamo lavorando per consegnare il controllo della situazione in questo Paese alle truppe afghane'': cosi' il premier italiano Silvio Berlusconi ha risposto alle condoglianze del collega e amico Vladimir Putin per la morte dei militari italiani in Afghanistan. Lo riferisce l'agenzia Itar-Tass. ''Noi portiamo il nostro contributo nella soluzione del problema, aiutiamo economicamente e sosteniamo lo sviluppo delle forze armate dell'Afghanistan'', ha aggiunto Berlusconi. ''Speriamo molto che non sia lontano il tempo in cui la terra afghana avra' la pace'', ha replicato Putin.

    Il ministrodegli Esteri Franco Frattini auspica che venga accelerata''l'assunzione delle responsabilita' di sicurezza e controllodel territorio da parte dalle forze afgane''. Il segretario delPd, Pierluigi Bersani, chiede che il Governo avvii una fase diriflessione sulla strategia, mentre per il presidente dell'IdvAntonio Di Pietro ''non ha piu' senso ne' logica rimanere inAfghanistan in queste condizioni''. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa replica spiegando che chiedere ora il ritiro''e' sciacallaggio''.

    CONI, 1' DI SILENZIO PER TUTTO SPORT ITALIANO - Il presidente del Coni, Giovanni Petrucci, ha invitato le Federazioni Sportive Nazionali, le discipline sportive associate e gli enti di promozione sportiva a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive che si disputeranno oggi e domani in Italia, in memoria dei militari caduti in Afghanistan.

    fonte: msn.it
     
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