Incontri proibiti

One-shot/Harry Potter [rating rosso] + seguito

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Stefania_SSCN
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Stefania
    Posts
    14,146
    Location
    Roma/Napoli

    Status
    Offline
    Nota dell'autore:
    L'idea originale non prevedeva un seguito per Incontri proibiti. Tuttavia, subito dopo averla scritta, ho pensato che sarebbe stato giusto dare un degno finale alla storia e ai personaggi. Difatti, Incontri proibiti finiva "in sospeso". Spero apprezziate, con questo credo che la mia esperienza con la Dramione si concluda definitivamente. Buona lettura!


    7 anni dopo



    Di nuovo in ritardo con la consegna. Stavolta gliene avrebbe dette quattro! Non chiedeva poi molto, solo un po’ di puntualità. Da quando lavorava per il Dipartimento per l’Applicazione della Legge Magica era diventata il capo di Draco Malfoy, a cui era stato dato un posto al Ministero della Magia, nonostante ciò che era successo nell’ultima guerra contro Voldemort. Ma lei era stata favorevole a dargli una seconda opportunità e ora ne pagava le conseguenze perché era la terza volta in quel mese che lui non consegnava in tempo la sua relazione settimanale.
    Si alzò di scatto dalla scrivania del suo piccolo, ma confortevole studio, per dirigersi in quello di Malfoy, in fondo al corridoio. Irritata com’era, nemmeno bussò alla porta, ma la spalancò energicamente:
    « Dimmi perché diavolo sei sempre in ritar… » si bloccò a metà frase, rendendosi conto che l’ufficio di Malfoy era vuoto.
    Ecco, nemmeno si presentava a lavoro, pensò Hermione, accorgendosi solo in quel momento che era la prima volta che entrava in quell’ufficio. Non avrebbe mai potuto dire che appartenesse a Draco Malfoy se non fosse stato per la targhetta appesa sulla porta. Oltre alla scrivania piazzata al centro della stanza, c’era uno scaffale con libri e fascicoli, una piccola teca in vetro con quelle che sembravano pozioni scintillanti e, sulle pareti, ritagli di giornali e appunti di lavoro. La stanza era piccola e piuttosto anonima, al di fuori di una cornice portafoto sulla scrivania. Curiosa, si avvicinò per guardarla meglio e vide che ritraeva Draco da piccolo con sua madre e suo padre davanti all’ingresso della loro villa, che lei conosceva fin troppo bene. Il ricordo di ciò che era avvenuto sei anni prima in quella casa le fece pizzicare la cicatrice sul braccio. Ma poi notò un altro particolare oggetto dietro alla scrivania: un Pensatoio. Non ne aveva mai visto o usato uno, però si ricordava di quello che Harry le aveva detto quando faceva lezioni private con Silente al sesto anno. Si guardò intorno e trovò quello che stava cercando. Non erano pozioni quelle che luccicavano nella teca di vetro, ma ricordi.
    Ormai era lì, si disse Hermione. Avrebbe aspettato Malfoy nel suo studio per potergli fare una bella ramanzina, perciò non si sentì in colpa nel dare una sbirciata a quelle piccole ampolle luminescenti. Dovevano essere circa una trentina, ognuna con la sua targhetta scritta con un’elegante calligrafia, ma si accorse subito che una di quelle ampolline brillava decisamente più delle altre. L’etichetta diceva solo: “Il giorno più bello della mia vita - H”. H? Cosa significava H? Spinta da un’irrefrenabile e inspiegabile curiosità, incurante del fatto che Draco Malfoy potesse arrivare da un momento all’altro, la prese per poterla guardare nel Pensatoio, col cuore che iniziava a martellare forte. Avrebbe dato solo un’occhiata e rimesso tutto a posto prima che qualcuno potesse accorgersene, non ci sarebbero voluti più di un paio di minuti. Rovesciò il contenuto dell’ampolla nel Pensatoio e vi si immerse con il viso.
    Fu risucchiata a Hogwarts, nel bagno di Mirtilla Malcontenta, dove un Malfoy più giovane e magro che mai sedeva per terra a bere una bottiglia di Whisky Incendiario. Dopo pochi secondi fu sorpresa di vedere se stessa studentessa che entrava e poi, confusa dalla visione che gli si presentava davanti, che si voltava per uscire con più rapidità possibile, mentre Malfoy diceva:
    « Perché tanta fretta, Granger? ».
    Sì, ricordava quella sera, erano al sesto anno a Hogwarts e lei era arrabbiata a causa di Ron e Lavanda e voleva stare da sola, perciò era finita in quel bagno. Ma appena aveva visto che c’era già Draco Malfoy se ne era andata via. Cosa era successo, quindi, dopo che lei era uscita? Sempre più incuriosita, Hermione decise di guardare ancora un po’ quel ricordo, dopotutto riguardava anche lei. I due di sette anni prima continuavano a punzecchiarsi, ma c’era qualcosa di strano nella successione degli eventi. Perché lei non andava via?
    Rimase incredula quando vide la sé di allora avvicinarsi a Malfoy e sedersi accanto a lui. Ma rimase ancora più incredula quando si vide trangugiare quella bottiglia di Whisky Incendiario mentre si parlavano.
    « Guarda Tiger e Goyle, a loro basta rimpinzarsi di dolci e sono felici. Io… Io credo di non essere mai stato felice un solo giorno della mia vita » diceva il Serpeverde in tono triste.
    Hermione non sapeva assolutamente cosa significasse tutto quello, perché non si ricordava nulla? Forse Malfoy gli aveva fatto un Incantesimo di Memoria, quell’idiota! Doveva essere così. Ma cosa era successo dopo? Perché quello era il giorno più bello della vita di Malfoy?
    Intanto i ragazzi del ricordo continuavano a bere e Malfoy rabboccava la bottiglia ogni volta che stava per svuotarsi. Vide che diventavano sempre più rossi e sudati, l’alcol stava facendo il suo effetto e infatti entrambi dopo poco si tolsero il maglione della divisa. Hermione sperava che il Malfoy del presente tardasse il più possibile perché non riusciva proprio a scollarsi da quel ricordo. Aveva uno strano presentimento… Ma cosa stavano facendo? Si sfioravano la mano, si guardavano negli occhi, si avvicinavano e… No, non era possibile! Si stavano baciando.
    Hermione rimase inchiodata dov’era, incapace di muoversi, mentre la sé del passato continuava a baciare con passione il Serpeverde, ed entrambi iniziavano a spogliarsi a vicenda. Si toccavano, gemevano ed erano sempre più nudi, lì sul freddo pavimento del bagno di Mirtilla Malcontenta. La Hermione del presente capiva dove stavano andando a parare, ma tutto ciò era incredibile, non si ricordava assolutamente nulla! Vide l’erezione di Draco e lei che la sfregava, vide il ragazzo togliersi gli ultimi vestiti e sistemarsi sopra di lei, la mano che gli andava dentro le mutandine, poi gliele sfilava e, infine, lo vide entrare dentro di lei, con movimenti dapprima più lenti e poi sempre più veloci. Fu in quel momento che un ricordo improvviso riaffiorò: la faccia di Draco sopra la sua, non sprezzante, ma appagata, e lei che pronunciava il suo nome.
    Rimase scioccata da quella rivelazione, tanto che si dimenticò di dove fosse in realtà in quell’istante e che doveva assolutamente fare ritorno al presente.
    Possibile che tutto quell’alcol le avesse fatto dimenticare una cosa del genere? E perché Draco non le aveva mai detto nulla, visto che a quanto pareva lui, invece, si ricordava tutto? Fece appena in tempo a sentire il Draco del passato dire: « E’ stato meraviglioso, Hermione », che un rumore proveniente dall’ufficio in cui si trovava la fece sussultare e si ritrovò di nuovo al Ministero della Magia, di fronte a un Draco Malfoy più adulto e decisamente più vestito.
    « Che diavolo stai facendo?» le urlò in un tono tra l’infuriato e il terrorizzato.
    « Direi che mi devi una spiegazione, Malfoy! » rispose Hermione sconvolta e infuriata a sua volta, agitando l’ampolla contenente il ricordo con una mano. « Che cosa significa questo? ».
    Il ragazzo capì immediatamente cosa aveva visto Hermione nel Pensatoio. Quello era stato il momento più assurdo eppure il più bello della sua vita, ma non l’aveva condiviso con nessuno, lo custodiva gelosamente da ben sette anni pensando che fosse al sicuro e invece…
    « Mi sono reso conto già il giorno dopo che tu non ti ricordavi più niente, Hermione. Evidentemente reggevo meglio l’alcol, ne bevevo tanto in quel periodo, così io, invece, ho ricordato tutto » iniziò Draco, la sua voce era diventata malinconica. « E ho mantenuto il segreto tutto questo tempo ».
    « Ma perché non mi hai detto nulla? » gli chiese ancora incredula dopo quella spiegazione.
    « Cosa avrei dovuto dirti, Hermione? Tu eri innamorata di Weasley e lo sei ancora! Io ero uno scapestrato con un destino orribile, senza prospettive e soprattutto ero un vigliacco! » sbottò lui con le lacrime agli occhi. Sembrava di nuovo il ragazzo fragile seduto per terra nel bagno di Hogwarts.
    « Draco… » disse Hermione accarezzandogli una guancia.
    « Avresti mai voluto stare con me, Hermione? Dimmi la verità, se te l’avessi detto, cosa sarebbe cambiato? Tu non mi ami, è stato un bene che non ti ricordassi niente, ci saremmo fatti solo del male ».
    Hermione non sapeva cosa dire, forse Draco aveva ragione, lei amava Ron e non si sarebbe mai messa con lui. Oppure sì, avrebbe scoperto che ci stava bene, che lo amava. Sarebbe cambiato tutto, lo avrebbe potuto proteggere da Voldemort e forse Silente non sarebbe morto…
    « Non lo so, Draco » disse infine la ragazza. « Nessuno può dire cosa sarebbe successo ».
    « Mi dispiace, Hermione. Ho avuto paura, come sempre », una lacrima cadde sul viso pallido e incavato del ragazzo.
    « Non fartene una colpa » disse dolcemente Hermione asciugandogli la lacrima. « Se io non avessi bevuto così tanto quella sera, mi sarei ricordata quello che è successo ».
    « Se non avessi bevuto così tanto, non avresti mai fatto l’amore con me » rispose prontamente Draco, e un sorriso increspò le sue labbra. Hermione era sollevata dal suo tono diventato un po’ più leggero, così gli sorrise anche lei.
    « Non ne sarei così sicuro, se fossi in te. A quanto ho visto non è stato poi così male » disse Hermione ridendo. Anche Draco rise ed entrambi si avvicinarono un po’ di più guardandosi negli occhi. Draco la baciò piano, dolcemente, appoggiandogli le labbra bagnate dalle lacrime sulle sue, morbide e calde, e prendendole la testa tra le mani, mentre lei gli cinse la vita con le braccia. In quel momento le tornò alla mente quella sensazione, quel sapore provato sette anni prima e seppe che era tutto vero, che il ragazzo non stava mentendo e che, sì, aveva fatto l’amore con Draco Malfoy. Dopo minuti, che parvero secoli, finalmente si staccarono, entrambi alquanto attoniti per quel nuovo bacio.
    « Questo credo che me lo ricorderò! » disse Hermione rompendo il silenzio imbarazzante che si era creato.
    « Già… » sussurrò sorridendo Draco. « Scusami, non avrei dovuto baciarti ».
    « Sta’ zitto, Malfoy! Avrei potuto rifiutarti, se avessi voluto » fece di rimando la ragazza. « Solo che… Il fatto è… Beh, lo sai… Io sto con Ron… », disse sentendosi un po’ a disagio.
    « Non preoccuparti, non sentirti in colpa », la interruppe. « Sai, Hermione, quello è stato davvero il giorno più bello della mia vita. Ed è capitato proprio nel momento peggiore della mia vita, ma il ricordo mi ha fatto andare avanti perché pensavo che prima o poi te lo avrei restituito e che avremmo potuto essere felici. Ma le cose sono andate diversamente per entrambi. Tu hai Weasley e io lo so che vi amate. Tu te lo meriti. Mentre io ora sto con Astoria, è una brava persona, mi rende migliore e io sono felice con lei, davvero ».
    « Quindi, quello era solo un bacio… d’addio? » chiese Hermione, tranquillizzandosi.
    « Sì, solo un bacio d’addio » rispose Draco, imperturbabile. « Nessuno verrà a sapere mai nulla, puoi stare tranquilla ».
    « Grazie, Draco » disse la ragazza prendendogli la mano e stringendola con forza. « Sono contenta che ora tu stia bene. Tutti meritano una seconda possibilità, anche tu ». Draco Malfoy sorrise ancora una volta, ma finalmente era sereno. Per un semplice gioco del fato aveva restituito il ricordo, che tanto lo aveva ossessionato, a Hermione. Aveva chiarito tutto e, per una volta nella vita, sentiva di aver fatto la cosa giusta, lasciandola andare definitivamente. Forse lui in fondo ancora la amava, ma non le avrebbe rovinato la vita, non più. Lei era destinata a stare con Weasley, sarebbero stati felici per sempre. Lui non aveva avuto il coraggio di farsi avanti quando poteva e l’aveva persa. Ma poi aveva incontrato Astoria e Hermione aveva ragione, gli era stata data una seconda opportunità. Amava veramente Astoria ed era pronto a stravolgere la sua vita per lei, perché alla fine, sì, era davvero cambiato.
    Hermione lasciò la presa e, un po’ in imbarazzo per quanto era accaduto, fece per voltarsi e uscire dall’ufficio, poi si ricordò:
    « Ah, Draco, ho veramente bisogno di quella relazione. Per favore, non costringermi a fare rapporto ».
    « Agli ordini, Capo! » la prese in giro il ragazzo mettendosi sull’attenti.
    « Sempre il solito Malfoy… » disse Hermione scuotendo la testa, ma rideva divertita. Era sulla porta quando Draco Malfoy parlò nuovamente:
    « Hermione », la ragazza si girò. « Ti chiedo scusa. Per tutto » e con lo sguardo indugiò sul suo braccio. Lei capì cosa stava cercando di dirgli e lo apprezzò.
    « Non pensarci più, Draco. E’ tutto a posto » disse infine e uscì richiudendosi la porta alle spalle.
    Sì, finalmente era tutto a posto. Da quel giorno sarebbe stato un uomo migliore, lo avrebbe fatto per Hermione, per Astoria, ma soprattutto per se stesso.
    Sorridendo tra sé, si mise seduto alla sua scrivania e intinse la penna nell’inchiostro. Poi prese un foglio di carta pulito e cominciò a scrivere la sua relazione settimanale.

    Stefania ©
     
    Top
    .
1 replies since 30/9/2017, 18:33   402 views
  Share  
.